Si è concluso ieri, 15 maggio, alle ore 13:30 il XVIII Campionato Italiano di Shōgi, promosso dall’Associazione Italiana Shōgi e patrocinato dal Consolato generale del Giappone a Milano e dall’Istituto Giapponese di Cultura di Roma.


Svoltosi nella storica sede della “Casa dei Giochi” di Milano, il Campionato ha visto avvicendarsi attorno alle scacchiere concorrenti italiani e stranieri (Inghilterra, Polonia, Ucraina, Bielorussia) appositamente accorsi a Milano per gareggiare, confermando così che il Campionato Italiano di Shōgi non è solo l’evento cardine dell’attività shogistica italiana ma anche un appuntamento di riguardo per gli shogisti europei.

I sedici partecipanti si sono scontrati in sei turni da 40 minuti + 30 secondi di byoyomi per giocatore, turnazione serrata dunque ma affrontata dai disputanti con preparazione e resilienza.

Per quanto riguarda il titolo di campione italiano, sul podio al primo posto vediamo Luca Cervi (Milano), che così diviene il Campione Italiano di Shōgi 2022; il 2° posto se lo aggiudica Francesco Calemi (Perugia) e il 3° posto Giuseppe Gennaro (Treviso).

Al 4° posto ritroviamo Giuseppe Baggio (Vicenza), storia vivente dello Shōgi in Italia nonché presidente dell’Associazione Italiana shōgi; il 5° posto spetta a Lorenzo Fava (Treviso); il 6° posto a Alex Maleknia (Alessandria); al 7° posto Argiolas Federico, che a 16 anni è una giovane promessa per lo shōgi italiano; a seguire, 8° posto per Ivano Taldo (Milano); 9° posto per Giovanni Antonel (Treviso); 10° posto per Luca Filighera (Pavia), pluri detentore del titolo di “Leone” ma che per imprevisti ha potuto disputare solo parte delle partite del campionato; 11° posto per Andrea Brunato (Varese); 12° posto per Andrea Marchello (Brescia).

La classifica generale vede in cima il 4° Dan Uladzi  Zakrzheuski (Bielorussia), e a seguire il 1° Kyu Michael Green (Inghilterra), e il 1° Dan Dmytro Rodyn (Ucraina), che in un finale da manuale, quando ormai era a un passo dalla vittoria, si è visto soffiare il secondo posto per mossa fuori tempo. Merita una menzione speciale anche Grzegor Adaszewski (Polonia), arrivato 5° in classifica generale dando un’ottima prova di preparazione tecnica.

Educazione allo spirito sportivo, rispetto dell’avversario, sviluppo delle capacità strategiche, corretta gestione dell’emotività: questi alcuni dei valori che lo shōgi, in quanto disciplina e sport mentale, veicola e l’auspicio è che la cultura dello shōgi possa continuare a diffondersi in Italia e in Europa. Da questo punto di vista il Campionato Italiano di Shōgi, giunto alla sua diciottesima edizione, si è confermato come straordinario mezzo di promozione di valori educativi e di condivisione della passione shogistica.