Nonostante l’era Meiji abbia portato un generale interesse minore per le tradizioni passate a favore della modernizzazione e dell’occidentalizzazione, lo shogi rimase profondamente radicato nella cultura giapponese. Questa resilienza si deve in gran parte al forte legame emotivo e culturale che il popolo giapponese conservava nei confronti del gioco, considerato non solo un passatempo ma anche un simbolo dell’eredità storica e culturale del paese. Mentre molte tradizioni venivano messe da parte, lo shogi sopravvisse grazie alla sua capacità di adattarsi, pur mantenendo i suoi valori fondamentali.

Nel corso del XX secolo, lo shogi intraprese un percorso di modernizzazione che si concretizzò in due modi principali: la strutturazione in un formato più competitivo e la nascita di associazioni professionali. La trasformazione dello shogi in un sport competitivo si manifestò attraverso la standardizzazione delle regole e l’organizzazione di tornei su larga scala. Questo cambiamento rispecchiava il desiderio di creare un contesto in cui le abilità e le strategie dei giocatori potessero essere messe alla prova in un ambiente strutturato e formalizzato. Questa evoluzione ha permesso allo shogi di guadagnare popolarità e riconoscimento come sport mentale, con competizioni che attiravano sia giocatori professionisti sia un pubblico di appassionati.

Le associazioni professionali di shogi emersero come pilastri della modernizzazione del gioco. Queste organizzazioni svolsero un ruolo fondamentale nel promuovere lo shogi, non solo come gioco, ma come disciplina professionale. Fornirono una piattaforma per la formazione e lo sviluppo dei giocatori, stabilirono standard per le competizioni professionali e contribuirono alla diffusione del gioco a livello nazionale e, successivamente, internazionale.
La storia dello shogi nell’era moderna post-Tokugawa è un racconto di adattamento e perseveranza. Nonostante le sfide poste dall’occidentalizzazione e dalla modernizzazione, lo shogi ha mantenuto un legame indissolubile con le sue radici culturali, adattandosi ai tempi e incorporando nuovi formati e strutture. Questo equilibrio tra tradizione e innovazione ha permesso allo shogi di continuare a prosperare e rimanere un elemento centrale della cultura giapponese.