Shogi, Go e Xiangqi: Profonde Riflessioni Filosofiche nei Giochi da Tavoliere Orientali

I giochi da tavoliere sono da sempre stati specchi della cultura e delle filosofie delle società in cui sono nati. In particolare, l’Estremo Oriente, con la sua ricca storia e tradizione, ha prodotto giochi che non sono solo passatempi, ma incarnazioni di profondi concetti filosofici.

Il Xiangqi e il Confucianesimo: Ordine e Armonia

Il xiangqi, comunemente conosciuto come “scacchi cinesi”, è più di un semplice gioco: è una risonanza della filosofia confuciana. Il Confucianesimo enfatizza l’ordine, la gerarchia e l’armonia nella società. Questi concetti sono chiaramente visibili nella disposizione e nelle funzioni dei pezzi del xiangqi. Dal potente generale, che comanda e guida, ai pedoni, rappresentanti del popolo, c’è una chiara struttura di rispetto e ordine. La scacchiera stessa, divisa da un “fiume”, non solo rappresenta le divisioni geografiche della Cina storica tra nord e sud, ma anche la filosofia confuciana della coesistenza armonica tra elementi apparentemente opposti.

Lo Shogi: L’Eco del Bushido

Lo shogi, o “gioco dei generali”, porta con sé le tracce dell’etica del bushido, il codice dei samurai. Il bushido enfatizza valori come l’onore, la lealtà, la cortesia e la rettitudine. In ogni partita di shogi, questi valori sono in gioco. Ogni mossa deve essere ponderata non solo per la sua efficacia strategica, ma anche per il suo significato etico. L’elemento unico della “riutilizzazione” dei pezzi avversari simboleggia la flessibilità e l’adattabilità del samurai, oltre alla sua capacità di vedere valore e potenziale in ogni situazione, anche nelle avversità.

Il Go: Meditazione in Movimento

Il go, con le sue pietre nere e bianche che combattono per il territorio, è una manifestazione del buddismo Zen. A differenza di altri giochi, dove l’obiettivo può essere la totale dominazione dell’avversario, nel go c’è un riconoscimento che sia il nero che il bianco hanno un posto sulla scacchiera, riflettendo il concetto zen dell’interdipendenza. Ogni mossa nel go richiede profonda consapevolezza e presenza, simile alla pratica della meditazione Zen. Inoltre, il go insegna l’importanza della visione d’insieme, di vedere la scacchiera come un tutto piuttosto che focalizzarsi eccessivamente su singoli scontri.

I giochi come Specchi della Filosofia

Xiangqi, go e shogi sono molto più che semplici giochi. Sono riflessioni viventi delle profonde tradizioni filosofiche dell’Estremo Oriente. Ogni gioco porta con sé secoli di pensiero, riflessione e cultura, offrendo ai giocatori non solo un’esperienza ludica, ma anche un’opportunità di introspezione e apprendimento. Attraverso questi giochi, possiamo toccare, anche se solo per un momento, le antiche filosofie che hanno plasmato intere civiltà.

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Lo Shogi e il Management

Nel cuore della tradizione giapponese, lo shogi, o “gioco dei generali”, è ben più di un semplice gioco. Rappresenta una fusione di strategia, tattica e introspezione filosofica. Queste competenze, affinate sulla scacchiera, possono essere traslate nel contesto della gestione aziendale, offrendo lezioni preziose per i leader di oggi.

  1. Auto-consapevolezza e Riflessione: Yasuharu Ōyama, uno dei più grandi maestri dello shogi, ha spesso sottolineato l’importanza della riflessione profonda e dell’auto-consapevolezza. Egli credeva fermamente che una profonda comprensione di sé stessi potesse trasformare una mossa apparentemente semplice in una strategia vincente. Allo stesso modo, nel contesto aziendale, comprendere profondamente le proprie inclinazioni e i propri pregiudizi può essere la chiave per prendere decisioni informate.
  2. Imparare dall’Errore: In ogni partita di shogi, come nella gestione aziendale, gli errori sono inevitabili. Tuttavia, è la reazione a questi errori che definisce un vero maestro o un leader efficace. Sia nello shogi che nel business, gli errori offrono opportunità preziose per apprendere e crescere.
  3. Intuizione vs. Analisi: Yoshiharu Habu, celebre sia nello shogi che negli scacchi, ha esplorato l’equilibrio tra intuizione e analisi metodica. Nel frenetico mondo aziendale, le decisioni devono spesso essere prese rapidamente, e la capacità di bilanciare l’istinto con l’analisi razionale è fondamentale per il successo.
  4. Pazienza e Tempismo: La pazienza, come sottolineato da Ōyama, è una virtù fondamentale nello shogi. Attendere il momento giusto per fare una mossa, o per prendere una decisione aziendale, può fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta.

Il Giappone ha una lunga tradizione di integrare le lezioni apprese dai giochi tradizionali nella filosofia e nella pratica quotidiana. Lo shogi, con le sue sfaccettature strategiche e introspettive, offre un microcosmo di lezioni che possono essere applicate ben oltre la scacchiera, nel contesto aziendale e nella vita quotidiana.

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Lo Shogi e la Metafisica della Guerra: Riflessioni tra Pieno, Vuoto e Strategia Antica

Lo Shogi e la Metafisica della Guerra: Riflessioni tra Pieno, Vuoto e Strategia Antica

Nel tessuto culturale giapponese, lo shogi, tradotto come “guerra dei generali”, trascende la definizione di un mero gioco. Questo affascinante scacchiere giapponese diventa un campo di battaglia silenzioso, dove risuonano echi di principi strategici che hanno guidato guerrieri attraverso secoli. Molti di questi principi possono essere rintracciati nel seminale “L’arte della guerra” di Sun Tzu.

Conoscenza e Auto-Conoscenza

Nella sua saggezza, Sun Tzu ha proclamato: “Se conosci il nemico e conosci te stesso, non devi temere il risultato di cento battaglie”. Questo concetto è profondamente radicato nello shogi. La vittoria si manifesta attraverso una comprensione intima dell’avversario, ma anche da una introspezione del proprio io. Ogni decisione sulla scacchiera nasce da questo doppio senso di consapevolezza.

Dal Pieno al Vuoto

La scacchiera dello shogi, al suo inizio, si presenta in uno stato di “pieno”. Man mano che la partita si evolve, con pezzi che si muovono, vengono catturati e paracadutati nuovamente, emerge un ritmo tra pieno e vuoto, creazione e dissoluzione. Questo flusso costante tra gli stati ricorda la filosofia taoista, in cui tutto è in un perpetuo stato di cambiamento.

Strategia e Terreno

Sia in guerra che nello shogi, il “terreno” gioca un ruolo essenziale. Sun Tzu ha spesso sottolineato l’importanza del terreno nelle sue strategie. Analogamente, nello shogi, la comprensione e il dominio della scacchiera possono spostare il bilancio del potere. I giocatori di shogi abilmente sfruttano la struttura della scacchiera e la disposizione delle pedine, manifestando principi di guerra antichi nella danza dei pezzi.

Tempismo e Adattabilità

Il tempismo, come sottolineato da Sun Tzu, è vitale in battaglia. Questa acuta percezione del momento giusto è palpabile anche nello shogi. Sia che si tratti di sfruttare una breve vulnerabilità dell’avversario o di creare un’opportunità, il tempismo può inclinare l’esito a proprio favore. Allo stesso modo, la capacità di mascherare intenzioni e sorprendere l’avversario attraverso adattamenti tattici rappresenta l’arte dell’inganno e dell’adattabilità in guerra.

Mentre lo shogi si svolge in silenzio, le sue pedine e le strategie evocano un coro di saggezza antica sulla natura della guerra, della strategia e dell’equilibrio. Le lezioni di Sun Tzu, insieme ai concetti taoisti di pieno e vuoto, trovano una risonanza vivida e profonda in ogni partita di shogi. Attraverso questo gioco, possiamo contemplare non solo l’arte della guerra, ma anche la profondità metafisica dell’essere e dell’universo.

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Intelligenza Matematica e Resilienza nella Battaglia Shogistica

Intelligenza Matematica e Resilienza nella Battaglia Shogistica

Lo shogi, spesso descritto come un gioco di pura strategia, è in realtà una profonda espressione dell’intelligenza matematica e della resilienza umana. Al centro di ogni vittoria shogistica non c’è solo la superiorità tattica, ma anche una profonda comprensione di sé e dell’avversario.

La chiave per diventare invincibili nello shogi risiede nella capacità di conoscere profondamente se stessi e il proprio nemico. Come ha scritto Sun Tzu ne “L’arte della guerra”, il vero maestro è colui che non teme l’esito di cento battaglie, perché conosce sia se stesso che l’avversario. Questa profonda introspezione, unita a un’analisi critica dell’avversario, è il cuore dell’intelligenza shogistica.

Lo shogi è un gioco a informazione perfetta, dove entrambi i giocatori sono sempre consapevoli dell’intera disposizione del campo di battaglia. In ogni momento, ogni giocatore ha una visione chiara non solo della situazione attuale, ma anche della storia della partita. Questa trasparenza richiede un’analisi matematica rigorosa, dove ogni mossa è il risultato di calcoli precisi e previsioni.

Tuttavia, la pura analisi matematica non è sufficiente per garantire la vittoria. La vera abilità nello shogi sta nell’interpretare l’avversario, nel carpire le sue intenzioni e nel prevedere le sue mosse. Questo richiede una profonda empatia e intuizione, capacità che vanno oltre la semplice logica e che attingono alla resilienza del giocatore.

Per sventare i piani dell’avversario, il giocatore di shogi deve adottare una mentalità preventiva. Deve osservare la partita attraverso gli occhi del nemico, anticipando le sue mosse e strategie. Solo comprendendo il piano dell’avversario, il giocatore può realmente contrattaccare e impedirgli di raggiungere i suoi obiettivi.

Lo shogi non è solo un gioco di mosse e contromosse, ma un’arte che richiede intelligenza matematica, introspezione e resilienza. Ogni partita è un viaggio nella mente umana, una battaglia di volontà e strategia, dove la vera vittoria risiede non solo nella superiorità tattica, ma anche nella profonda comprensione di sé e dell’avversario.

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Lo Shogi: Riflesso della Filosofia e della Religione Giapponese

Lo Shogi: Riflesso della Filosofia e della Religione Giapponese

Lo shogi, sebbene sia conosciuto come un gioco di profonda strategia e tattica, va oltre la semplice competizione su una scacchiera. Esso rappresenta valori e principi centrali della cultura giapponese, influenzati sia dalla filosofia tradizionale che dallo shintoismo, la religione autoctona del Giappone.

Armonia e Equilibrio

Nel cuore dello shogi c’è l’idea dell’equilibrio. Questo concetto risuona con la filosofia giapponese e lo shintoismo, che vedono l’armonia come essenziale nella vita e nella natura. Nel gioco, mantenere un equilibrio tra attacco e difesa, tra iniziativa e pazienza, diventa un parallelo con l’armonia che si cerca nella vita quotidiana e nell’interazione con la natura.

Rispetto, Purezza e Contemplazione

Lo shintoismo enfatizza il concetto di purificazione e rispetto. Analogamente, nello shogi, il rispetto per l’avversario e il gioco stesso è fondamentale. Ogni decisione richiede una profonda riflessione, un’eco della contemplazione e del rispetto che lo shintoismo insegna nei confronti della natura e degli esseri viventi.

Ciclicità e Rinascita

Molti rituali shintoisti riflettono la credenza nella rinascita e nel rinnovamento. Questo concetto di ciclicità e rinascita trova un parallelo nello shogi attraverso il “paracadutismo”, dove le pedine catturate possono essere riutilizzate, simboleggiando una sorta di rinascita nel contesto del gioco.

Interconnessione con Tutto

L’essenza dello shintoismo vede una connessione intrinseca tra tutti gli esseri e la natura. Analogamente, nello shogi, ogni mossa di una pedina ha ripercussioni sull’intera scacchiera, riflettendo un senso di interconnessione e interdipendenza.

Lo shogi non è semplicemente un gioco, ma una manifestazione della cultura e dei valori giapponesi, influenzata dalla filosofia e dai principi dello shintoismo. Giocare a shogi diventa un viaggio nella filosofia e nella religione giapponese, un’esperienza che riflette secoli di tradizione, pensiero e spiritualità.

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Il Mondo Mentale dello Shogi: Un Viaggio nella Psiche del Giocatore

Il Mondo Mentale dello Shogi: Un Viaggio nella Psiche del Giocatore

Lo shogi, spesso descritto come gli “scacchi giapponesi”, non è solo un gioco di strategia e tattica, ma una danza tra due menti, un duello psicologico. Dietro ogni pedina e ogni mossa c’è un mondo di pensieri, emozioni e decisioni.

Ogni partita di shogi è un esperimento mentale. Il giocatore, di fronte a una scacchiera, è simile a uno scienziato che mette alla prova le sue ipotesi. Valuta ogni mossa, prevede le reazioni dell’avversario e calcola le conseguenze. Questa analisi, tuttavia, avviene in un contesto in cui non c’è spazio per l’errore. Una volta eseguita una mossa, non può essere ritirata. Il giocatore è consapevole che ogni decisione può determinare la vittoria o la sconfitta. In questo scenario, lo shogi si distingue per la sua assenza di casualità: ogni risultato è il diretto prodotto delle decisioni del giocatore. Questa responsabilità richiede un elevato livello di sviluppo intellettuale e una profonda introspezione.

Oltre alla strategia, lo shogi è un campo di battaglia emotivo. Permette ai giocatori di canalizzare e intellettualizzare la loro aggressività in un contesto socialmente accettabile. Tuttavia, quando il turno passa all’avversario, il giocatore entra in uno stato di tensione. Nonostante l’apparente calma, il suo stile di gioco può rivelare molto sulla sua personalità. Alcuni giocatori potrebbero persino manifestare le proprie inquietudini e disturbi attraverso il gioco, rendendo lo shogi una finestra sul loro mondo interiore.

La maestria nello shogi si basa su quattro pilastri fondamentali dell’intelligenza:

Memoria: Essere in grado di ricordare schemi, posizioni e strategie è cruciale. Questa capacità di archiviazione e recupero delle informazioni può avere ripercussioni positive anche nella vita quotidiana.

Visualizzazione: La capacità di prevedere mosse future e di immaginare possibili scenari è essenziale per anticipare l’avversario.

Organizzazione: Pianificare le proprie mosse, gestire le proprie risorse e strutturare una strategia coerente sono segni di una mente ben organizzata.

Immaginazione: Oltre alla logica e alla strategia, la capacità di pensare in modo creativo e originale può spesso sorprendere e superare l’avversario.

Lo shogi, con la sua ricchezza di strategie e sfide mentali, è molto più di un semplice gioco. È una rappresentazione della lotta interna dell’uomo, un riflesso della sua psiche e delle sue emozioni. Ogni partita offre una preziosa introspezione, un viaggio nel profondo della mente umana, rivelando che, oltre alla strategia, c’è sempre un cuore e una mente in gioco.

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L’Arte dell’Ukiyo-e e la Passione dello Shōgi: Una Sinergia nella Cultura Giapponese

Nel vasto panorama artistico del Giappone, l’ukiyo-e emerge come una forma d’arte capace di catturare l’essenza della vita quotidiana e della cultura del Paese. Se molte di queste stampe ritraggono geishe, samurai e paesaggi mozzafiato, non mancano opere che si avventurano nel mondo degli intrattenimenti popolari, tra cui spicca lo shōgi, il tradizionale gioco degli scacchi giapponesi.

L’immagine di Hokusai, per esempio, ci presenta una scena di gioco in un’ambientazione interna, dove due figure sono completamente assorbite dalla partita. L’ambientazione tradizionale, con tatami e interni in legno, sottolinea l’importanza dello shōgi come momento di condivisione e riflessione.

In un’opera di Okumura Toshinobu, la scena si svolge all’aperto, forse in un giardino o un cortile. Qui, il gioco assume una dimensione sociale, con spettatori che osservano e discutono la partita. Questa immagine evidenzia come lo shōgi fosse un evento sociale, un’occasione per riunirsi e condividere momenti di gioia e tensione.

Suzuki Harunobu offre una visione più intima e personale del gioco, mostrando una donna che riflette sulle mosse in una stanza tranquilla.

Infine, Yoshinobu ci regala una scena familiare dove una madre insegna al figlio le regole del gioco. Questa immagine sottolinea l’importanza dello shōgi nella trasmissione di valori e tradizioni da una generazione all’altra.

Nel corso dei secoli, l’arte e la cultura si sono evolute, ma l’ukiyo-e e lo shōgi rimangono pilastri immutati della tradizione giapponese. Queste stampe, che hanno catturato momenti di gioco e di riflessione, testimoniano la profonda interazione tra arte e gioco, tra estetica e strategia. Mentre le generazioni future potrebbero trovare nuovi modi di interpretare e apprezzare lo shōgi, le immagini immortalate nelle ukiyo-e ci ricordano l’importanza di onorare e celebrare le nostre radici. Che tu sia un giocatore veterano o un principiante, prenditi un momento per riflettere su queste opere e su ciò che rappresentano: un ponte tra passato, presente e futuro, unendo tutti noi nella comune passione per il gioco e l’arte.

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ESC/WOSC 2023 in Strasbourg

Over 100 shogi enthusiasts gather to become the biggest shogi tournament overseas.

The European Shogi Championship (ESC) and World Open Shogi Championship (WOSC) were held in Strasbourg, France.

The tournament spans four days, with team battles and Blitz on the first day, and main games on days two through four.

The ESC has been held since 1985, and the WOSC since 2000. It is the biggest tournament and also the biggest shogi event.
Professional shogi players from Japan also participated, and activities such as instructional games and promotional activities such as how to move pieces for beginners were also carried out.


In addition, after the game, there will be an impression match, and there will also be a drinking party that also serves as an exchange, making it a fun event.

The new european champion is Starykevich Anton (BY), vice champion is Thomas Leiter (DE) and Maxim Shaporov gets the third place.

2024 will be held in Barcelona, Spain
If you are interested, why don’t you participate?

AIS thanks friend Rodriguez.

News

Interview AIS with Makoto Tobe

We interviewed Tobe sensei.

His aggressive ranging rook style has attracted a lot of shogi players.

We hope this article would help you to know about him more!

About Tobe sensei:

Profile: https://www.shogi.or.jp/player/pro/262.html

Youtube: https://www.youtube.com/@tobe_channel

Twitter: https://twitter.com/TobeMako

Q.

What is your favorite strategy and why?

A.

I like central rook and Ishida-style 3rd rook.

The high degree of freedom in the opening of the game when you play the ranging rook is very attractive for me.

When you play the ranging rook, the right side and left side clearly have separate roles: building a robust castle on the right side and attacking from the left side. These separate roles make the situation easier to think about.

Also, the reason why I particularly like the central rook and Ishida-style is their aggressiveness that might lead you to win against stronger players.

Q.

Please tell us how the professional shogi players spend their day.

A.

When I have an official game:

I get up around 7:00 in the morning.

I leave home around 8:30-9:00 and arrive at Shogi Kaikan (the official building of Japan Shogi Association) at 9:45.

The game starts at 10:00.

Many games take a whole day, so I usually return to my home at night.

If the game ends early and I happen to see a close player, I sometimes go out for dinner.

When I have a shogi practice meeting:

I leave home around 9:00 and the practice meeting starts at 10:00.

In the meeting, 2 or 4 people play and analyze shogi from 10:00 to 18:00.

After returning home, I analyzed the games with AI.

Other than these, I also have schedules such as

Shogi class to amateur shogi players/elementary school kids

Shogi event

Commentary on TV/newspaper

YouTube shooting

Book writing

Apprentice coaching (note: Apprenticeship is one of the major features of professional shogi players)

So, I usually have some schedules every day.

Q.

How do you usually spend your holidays? Do you play other board games?

A.

I have three children, and on my days off, I accompany my children to sports (baseball and dance).

I’m not very good at other board games, though many shogi professional players like board games, card games, mahjong, horse racing, and sports.

Q.

You have had a wonderful career as a professional player. Please tell us your next goal.

A.

I would like to play at the title match and win the title.

Q.

Which rook is recommended for amateur shogi players?

A.

For beginners, I recommend the strategies easy to understand, such as Bo-gin (Climbing silver) and the 4th rook.

Personally, I think it would be good to practice a lot of the ranging rook vs the static rook games since as I mentioned above, the roles of the left side and rights side are clearly separated.

If you ask, of course, I recommend the ranging rook since I play it!

Q.

We, AIS, are working hard to spread shogi in Italy, but we are still only halfway there. We would appreciate it if you could give us advice on how to play shogi and how to spread it.

A.

Thank you for spreading shogi in Italy.

When you learn shogi, having fun is always the key. You can find and improve your favorite strategy with your favorite study method such as imitating your favorite shogi players.

As for how to spread shogi, increasing the opportunities to get people, especially beginners, to know and become interested in shogi is important. When teaching, I try to imagine how the beginners feel and think.

In Italy, it might be interesting to compare shogi strategies to a soccer game and pieces to players!

Last but not least, thank you very much, Tobe sensei!

AIS thanks dear friend Nozomi.

Pictures:

https://www.shogi.or.jp/player/pro/262.html

https://www.shogi.or.jp/amp/column/2021/11/lawson_tobemakoto.htm

Non solo Shogi

Intervista AIS a Makoto Tobe

Abbiamo intervistato Makoto Tobe sensei, professionista 7 dan.

Il suo stile aggressivo di torre mobile ha attirato molti giocatori di Shogi.

Speriamo che questo articolo ti aiuti a saperne di più su di lui!

A proposito di Tobe sensei:

Profilo: https://www.shogi.or.jp/player/pro/262.html

Youtube: https://www.youtube.com/@tobe_channel

Twitter: https://twitter.com/TobeMako

D.

Maestro, qual è la sua strategia preferita e perché?

R.

Mi piacciono la torre centrale e la terza torre in stile Ishida.

L’alto grado di libertà nell’apertura del gioco quando si gioca la torre mobile è molto interessante per me.

Quando giochi la torre mobile, il lato destro e il lato sinistro hanno chiaramente ruoli separati: costruire un robusto castello sul lato destro e attaccare dal lato sinistro. Questi ruoli separati rendono la situazione più facile da pensare.

Inoltre, il motivo per cui mi piace particolarmente la torre centrale e lo stile Ishida è la loro aggressività che potrebbe portarti a vincere contro giocatori più forti.

D.

Per favore, ci può dire come trascorrono la giornata i giocatori professionisti di Shogi?

R.

Quando ho un gioco ufficiale la giornata ha uno schema tipico.

Mi alzo intorno alle 7:00 del mattino.

Esco di casa intorno alle 8:30-9:00 e arrivo allo Shogi Kaikan (l’edificio ufficiale della Japan Shogi Association) alle 9:45.

Il gioco inizia alle 10:00.

Molte partite richiedono un’intera giornata, quindi di solito torno a casa la sera.

Se la partita finisce presto e mi capita di guardare un altro giocatore a volte esco a cena.

Quando ho invece una giornata di allenamento di Shogi esco di casa intorno alle 9:00 e la riunione pratica inizia alle 10:00.

Nell’incontro due o quattro persone giocano e analizzano dalle 10:00 alle 18:00.

Dopo essere tornato a casa analizzo le partite con l’IA.

Oltre a questi impegni ne ho diversi altri: classe di Shogi per giocatori amatoriali e bambini delle scuole elementari, eventi, commenti su TV e giornali, riprese su YouTube, scrittura di libri, allenatore per l’apprendistato (nota: l’apprendistato è una delle principali caratteristiche dei giocatori professionisti di Shogi).

Quindi di solito ho degli orari ben scanditi ogni giorno.

D.

Come trascorre di solito le sue vacanze? Gioca ad altri giochi da tavolo?

R.

Ho tre figli e nei giorni liberi li accompagno a fare sport (baseball e danza).

Non sono molto bravo con altri giochi da tavolo, anche se a molti giocatori professionisti di Shogi piacciono, come anche i giochi di carte, il mahjong, le corse di cavalli e gli sport.

D.

Ha avuto una splendida carriera da giocatore professionista. Per favore, ci sveli il suo prossimo obiettivo.

R.

Vorrei giocare la partita per il titolo e vincerlo.

D.

Quale torre raccomanda per i giocatori dilettanti di Shogi?

R.

Per i principianti consiglio le strategie facili da capire, come Bo-gin (Climbing silver) e la torre in quarta.

Personalmente, penso che sarebbe bene esercitarsi molto nei giochi di torre mobile contro torre statica poiché, come ho detto prima, i ruoli del lato sinistro e del lato destro sono chiaramente separati.

Se me lo chiedi, ovviamente, ti consiglio la torre mobile dato che la gioco!

D.

Noi, AIS, stiamo lavorando duramente per diffondere lo Shogi in Italia: siamo ancora solo a metà strada! Le saremmo grati se potesse darci consigli su come giocare a Shogi meglio e su come poterlo diffondere.

R.

Grazie per diffondere lo Shogi in Italia.

Quando impari lo Shogi, divertirsi è sempre la chiave. Puoi trovare e migliorare la tua strategia preferita con il tuo metodo di studio preferito come imitare i tuoi giocatori di Shogi più amati.

Per quanto riguarda come diffondere lo Shogi, è importante aumentare le opportunità di far conoscere e interessare le persone, specialmente i principianti. Quando insegno cerco di immaginare come si sentono e pensano i principianti.

In Italia potrebbe essere interessante confrontare le strategie dello Shogi con una partita di calcio e i pezzi con i giocatori!

Ultimo ma non meno importante, grazie mille, Tobe sensei!

AIS ringrazia sentitamente l’amica Nozomi.

Non solo Shogi