Risultati del XX Campionato italiano di Shogi

Otto nazionalità differenti, diciotto iscritti: nuovo successo per il pluridecennale Campionato italiano di Shogi svoltosi a Milano.


Diciotto partecipanti provenienti da differenti nazioni (Regno Unito, Bielorussia, Giappone, Hong Kong, Colombia, Bulgaria, Polonia e naturalmente Italia) si sono sfidati a Milano, dal 4 al 5 maggio, durante la XX edizione del Campionato italiano di shogi.

Grande soddisfazione per il Direttivo e per l’intera Associazione Italiana Shogi per il nuovo successo riscontrato in termini di partecipazione.

Riportiamo la classifica italiana finale, che vede vincitore Michele Riondino (Am 2 kyu, Roma), secondo posto per Luca Filighera (Am 4 kyu, Vigevano) e terzo posto per Francesco Calemi (Am 4 kyu, Perugia).

In particolare la Redazione si complimenta con Michele Riondino per aver ottenuto la possibilità di svolgere la funzione di rappresentante dell’Italia presso l’International Shogi Forum che si svolgerà a novembre a Tokyo.

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[AGGIORNAMENTO DATE] Corso di Shōgi a Perugia


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L’Associazione Italiana Shōgi in collaborazione con lo Shogi Dojo AIS Perugia e la Biblioteca “Sandro Penna” svolgerà a Perugia un corso introduttivo allo shōgi (in presenza).

Riportiamo di seguito le principali informazioni sulla sua organizzazione.

Cosa è lo shōgi?

Lo Shōgi (将棋) è un gioco da tavola appartenene alla tradizione giapponese, codificato nelle sue regole canoniche nel XVI secolo d.C. ossia durante il periodo Sengoku. In Giappone la pratica dello shōgi rappresenta non solo una attività ludico-ricreativa, ma anche vera e propria disciplina che allena al pensiero strategico, all’analisi e al rispetto delle regole. 

Cosa è la Associazione Italiana Shōgi?

L’Associazione Italiana Shōgi è una associazione che dal 1999 è attiva sul territorio nazionale per la diffusione in italiano dello shogi e della cultura ad esso correlata. Lo Shōgi Dojo Perugia è un circolo AIS che ha sede a Perugia.

Chi può iscriversi al corso di shōgi?

Non ci sono limiti di età. Chiunque abbia voglia di apprendere gli scacchi giapponesi sarà il benvenuto al corso, indipendentemente dall’età.

Il corso richiede una tassa di iscrizione o di frequenza?

Assolutamente no. Il corso è offerto gratuitamente dall’Associazione Italiana Shōgi, che opera senza alcuno scopo di lucro.

Il corso richiede l’aqcuisto di un’attrezzatura di gioco?

No. L’Associazione Italiana Shogi fornirà i propri set da gioco per tutta la durata del corso.

Quando si svolgerà il corso e in quali orari?

Il corso si svolgerà sabato 1 giugno dalle ore 10:30 alle 12:30 e sabato 8 giugno dalle 10:30 alle 12:30.

Dove si svolgerà il corso?

Il corso si svolgerà presso la Biblioteca comunale “Sandro Penna” sita in Viale San Sisto, 06132 Perugia (tel. 075 577 2941).

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2° Torneo di Shogi di Grenoble

Segnaliamo il seguente torneo di shogi che si svolgerà a Grenoble (Francia) il 6 e 7 aprile 2024:

 2e Tournoi de Shogi de Grenoble

Date : 6 et 7 avril 2024
Lieu : le Pav San, 43 Av Alsace Lorraine, 38000 Grenoble
Tournoi : 8 rondes 30min+30sec
Inscription : Gratuite
Arbitre : Quentin Rendu

Planning prévisionnel:
Samedi
Inscription 10h30-10h45
1e ronde 11h-12h30
Déjeuner
2e ronde 13h30-15h
3e ronde 15h-16h30
4e ronde 16h30-18h
Dimanche
5e ronde 9h30-11h
6e ronde 11h-12h30
Déjeuner
7e ronde 13h30-15h
8e ronde 15h-16h30
Remise des prix 16h45

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XX Campionato Italiano di Shogi — XX Italian Shogi Championship (4-5 May 2024)

L’AIS (Associazione Italiana Shogi) è lieta di annunciare l’organizzazione del XX Campionato Italiano di Shogi.

L’edizione del 2023, ha avuto un inaspettato e particolare successo grazie alla presenza di giocatori stranieri che ci hanno permesso un confronto con altre realtà shoghistiche e la possibilità di apprendere e migliorare in un clima di reciproca disponibilità.

Questo è un anno particolare per lo Shogi. In Giappone ricorre il 100ario della nascita della prima associazione professionistica di Shogi (la Tokyo Shogi Renmei nel 1924, rinnovata nel 1947 nella Nihon Shogi Renmei, NSR).

Noi, con le dovute proporzioni, festeggiamo il 25° anno di attività dell’AIS. Nel 1999 si tenne il 1° campionato e nel nostro piccolo, ma con una certo orgoglio, siamo arrivati fino ad ora, per organizzarne il 20°!

Sempre nel 1999 si tenne la prima edizione dell’International Shogi Forum (ISF), evento organizzato dalla NSR, con cadenza triennale. L’Italia è sempre stata fra le nazioni invitate, e il Campionato Italiano l’occasione per selezionare il rappresentante italiano. Occasione che cade quest’anno: pertanto oltre al titolo di Campione Italiano 2024, il vincitore avrà l’occasione di poter staccare il biglietto per il prossimo ISF per rappresentare l’Italia!!! 

Per maggiori informazioni sul XX Campionato Italiano di Shogi clicca qui:

The AIS (Italian Shogi Association) is pleased to announce the organisation of the 20th Italian Shogi Championships.

The 2023 edition was an unexpected and special success thanks to the presence of foreign players who allowed us to compare ourselves with other Shogi realities and the opportunity to learn and improve in an atmosphere of mutual willingness.

This is a special year for Shogi. In Japan it is the 100th anniversary of the birth of the first professional Shogi association (the Tokyo Shogi Renmei in 1924, renewed in 1947 into the Nihon Shogi Renmei, NSR).

We, with due proportion, celebrate the 25th year of the AIS. In 1999, the 1st championship was held and in our own small way, but with a certain pride, we have come so far to organise the 20th!

Also in 1999, the first edition of the International Shogi Forum (ISF), an event organised by the NSR, was held every three years. Italy has always been among the invited nations, and the Italian Championship was the occasion to select the Italian representative. An occasion that falls this year: therefore, in addition to the title of Italian Champion 2024, the winner will have the opportunity to be able to detach the ticket for the next ISF to represent Italy!!!

For more information on the 20th Italian Shogi Championship click here:

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Shogi Post-Tokugawa: Tra Tradizione Radicata e Modernizzazione

Nonostante l’era Meiji abbia portato un generale interesse minore per le tradizioni passate a favore della modernizzazione e dell’occidentalizzazione, lo shogi rimase profondamente radicato nella cultura giapponese. Questa resilienza si deve in gran parte al forte legame emotivo e culturale che il popolo giapponese conservava nei confronti del gioco, considerato non solo un passatempo ma anche un simbolo dell’eredità storica e culturale del paese. Mentre molte tradizioni venivano messe da parte, lo shogi sopravvisse grazie alla sua capacità di adattarsi, pur mantenendo i suoi valori fondamentali.

Nel corso del XX secolo, lo shogi intraprese un percorso di modernizzazione che si concretizzò in due modi principali: la strutturazione in un formato più competitivo e la nascita di associazioni professionali. La trasformazione dello shogi in un sport competitivo si manifestò attraverso la standardizzazione delle regole e l’organizzazione di tornei su larga scala. Questo cambiamento rispecchiava il desiderio di creare un contesto in cui le abilità e le strategie dei giocatori potessero essere messe alla prova in un ambiente strutturato e formalizzato. Questa evoluzione ha permesso allo shogi di guadagnare popolarità e riconoscimento come sport mentale, con competizioni che attiravano sia giocatori professionisti sia un pubblico di appassionati.

Le associazioni professionali di shogi emersero come pilastri della modernizzazione del gioco. Queste organizzazioni svolsero un ruolo fondamentale nel promuovere lo shogi, non solo come gioco, ma come disciplina professionale. Fornirono una piattaforma per la formazione e lo sviluppo dei giocatori, stabilirono standard per le competizioni professionali e contribuirono alla diffusione del gioco a livello nazionale e, successivamente, internazionale.
La storia dello shogi nell’era moderna post-Tokugawa è un racconto di adattamento e perseveranza. Nonostante le sfide poste dall’occidentalizzazione e dalla modernizzazione, lo shogi ha mantenuto un legame indissolubile con le sue radici culturali, adattandosi ai tempi e incorporando nuovi formati e strutture. Questo equilibrio tra tradizione e innovazione ha permesso allo shogi di continuare a prosperare e rimanere un elemento centrale della cultura giapponese.

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Lo Shogi nel Periodo Tokugawa: L’Evoluzione di un Gioco in una Tradizione Culturale

Durante il periodo Tokugawa, che si estende dal 1630 al 1850, lo shogi non è soltanto un gioco popolare in Giappone, ma diventa una professione riconosciuta e istituzionalizzata, segnando un cambiamento significativo nel panorama culturale giapponese.

Nel 1611, Tokugawa Ieyasu, fondatore dello shogunato Tokugawa, attribuisce stipendi ufficiali ai giocatori di shogi e go, elevandoli allo status di “artigiani” ufficiali. Questa mossa non solo rafforza il prestigio sociale dei giocatori di shogi, ma segna anche l’inizio della loro professionalizzazione.

Dopo la morte di Sōkei nel 1634, gli stipendi diventano ereditari, portando alla creazione delle prime “case di shogi”, strutture simili a gilde. Queste case hanno il compito di organizzare il gioco, assicurandone la qualità e la continuità. Svolgono un ruolo cruciale nella formazione dei giocatori e nella promozione dello shogi, contribuendo a creare una tradizione duratura e un sistema stabile per il suo insegnamento e la sua pratica.

Oltre a promuovere e giocare a shogi, le case di shogi partecipano a eventi ufficiali e presentano la loro arte allo shōgun. Documenti storici, come quelli dell’Ōhashi, offrono uno sguardo approfondito sulla vita quotidiana dei giocatori di shogi dell’epoca, mostrando come essi bilanciassero le responsabilità ufficiali con la pratica quotidiana del gioco.

Nel periodo Tokugawa, lo shogi si diffonde in tutte le classi sociali. I samurai, i mercanti e i contadini trovano nel shogi un passatempo comune, contribuendo alla sua crescita come fenomeno nazionale. Questo aumento di popolarità porta a una maggiore diversità tra i giocatori e incoraggia l’evoluzione di nuove strategie e stili di gioco.

Questo periodo vede anche l’emergere di nuove strategie e varianti di gioco. Mentre alcuni giocatori si concentrano su tecniche aggressive, altri sviluppano stili più difensivi, arricchendo così il panorama strategico dello shogi. Queste innovazioni influenzano non solo il modo in cui viene giocato lo shogi, ma anche come viene percepito a livello culturale.

Verso la fine del periodo Tokugawa, i cambiamenti politici e sociali portano a un declino del sostegno governativo per lo shogi. Tuttavia, il gioco mantiene la sua popolarità, e nuovi mecenati e sponsor emergono per sostenere i giocatori professionisti. Questo passaggio segna un importante momento di transizione per lo shogi, poiché si adatta a un nuovo contesto sociale e politico.

Il periodo Tokugawa si rivela essere un’era fondamentale per lo shogi, trasformandolo da un intrattenimento popolare a una professione rispettata e istituzionalizzata. Questo periodo getta le basi per lo shogi moderno, consolidandone il ruolo come elemento centrale della cultura giapponese. La storia dello shogi in questa epoca dimostra la sua resilienza e la sua capacità di evolversi, mantenendo un legame profondo con le tradizioni e l’identità culturale giapponese.

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Shogi: Un Viaggio nel Tempo nel Giappone Pre-Tokugawa

Shogi: Un Viaggio nel Tempo nel Giappone Pre-Tokugawa

Lo shogi, discendente del gioco indiano Chaturanga, è giunto in Giappone nel X secolo. La sua introduzione è avvenuta in un’epoca di florido scambio culturale tra il Giappone e le altre civiltà asiatiche, in particolare attraverso le vie marittime meridionali. Questo periodo ha visto il Giappone aperto a influenze esterne, le quali hanno giocato un ruolo cruciale nel modellare la cultura giapponese, incluso il mondo dei giochi.

Durante il periodo Heian, un’epoca caratterizzata da un’esplosione di creatività artistica e letteraria, lo shogi si affermò come passatempo prediletto dell’aristocrazia giapponese. Le testimonianze della sua popolarità si trovano in vari diari di nobili di corte e nei registri dei palazzi imperiali e dei templi, suggerendo che lo shogi fosse non solo un intrattenimento ma anche un simbolo di status sociale e intellettuale.

Lo shogi si diversificò in molteplici varianti, ognuna con le sue peculiarità. Lo Shō Shōgi e il Dai Shōgi emersero come popolari formati, ma fu il Chū Shōgi, con una scacchiera di dimensioni intermedie, a conquistare la preferenza del pubblico nel XIV secolo. Questa diversificazione rifletteva la capacità dello shogi di adattarsi e rispondere alle diverse esigenze culturali e sociali dell’epoca. Inoltre, la regola innovativa che permetteva di riutilizzare i pezzi catturati aggiungeva una complessità strategica al gioco, distinguendolo ulteriormente dagli altri giochi di scacchi.

La fine del XVI secolo vide lo shogi raggiungere una popolarità senza precedenti, estendendosi ben oltre la classe aristocratica, fino a diventare un passatempo amato dai samurai. Questo periodo coincide con l’ascesa di Tokugawa Ieyasu, un leader che non solo unificò il Giappone ma fu anche un mecenate di giochi come lo shogi e il go. Il suo sostegno era un segnale chiaro dell’importanza culturale di questi giochi, che servivano sia come strumenti di intrattenimento sia come mezzi per affinare l’acume strategico e mentale.

Nel periodo che precedette la fondazione dello shogunato Tokugawa, lo shogi ricevette un riconoscimento ufficiale, con i giocatori professionisti che iniziarono a ricevere stipendi governativi. Questo non solo confermava lo status dello shogi come arte ma lo elevava a una professione rispettata, paragonabile a quella di pittori e scultori. Questo passaggio segna un momento cruciale nella storia dello shogi, poiché il gioco si consolidava come un elemento immutabile della cultura giapponese.

La storia dello shogi nel Giappone pre-Tokugawa è una narrazione affascinante di come un gioco importato sia diventato un elemento insostituibile del tessuto culturale giapponese. Dalle corti imperiali ai campi di battaglia dei samurai, lo shogi ha attraversato e plasmato diversi strati della società giapponese, stabilendosi come un gioco di straordinaria complessità strategica e profondità culturale. L’era pre-Tokugawa ha gettato le basi per lo sviluppo futuro dello shogi, consolidando il suo ruolo nel patrimonio culturale del Giappone.

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Shogi, Go e Xiangqi: Profonde Riflessioni Filosofiche nei Giochi da Tavoliere Orientali

I giochi da tavoliere sono da sempre stati specchi della cultura e delle filosofie delle società in cui sono nati. In particolare, l’Estremo Oriente, con la sua ricca storia e tradizione, ha prodotto giochi che non sono solo passatempi, ma incarnazioni di profondi concetti filosofici.

Il Xiangqi e il Confucianesimo: Ordine e Armonia

Il xiangqi, comunemente conosciuto come “scacchi cinesi”, è più di un semplice gioco: è una risonanza della filosofia confuciana. Il Confucianesimo enfatizza l’ordine, la gerarchia e l’armonia nella società. Questi concetti sono chiaramente visibili nella disposizione e nelle funzioni dei pezzi del xiangqi. Dal potente generale, che comanda e guida, ai pedoni, rappresentanti del popolo, c’è una chiara struttura di rispetto e ordine. La scacchiera stessa, divisa da un “fiume”, non solo rappresenta le divisioni geografiche della Cina storica tra nord e sud, ma anche la filosofia confuciana della coesistenza armonica tra elementi apparentemente opposti.

Lo Shogi: L’Eco del Bushido

Lo shogi, o “gioco dei generali”, porta con sé le tracce dell’etica del bushido, il codice dei samurai. Il bushido enfatizza valori come l’onore, la lealtà, la cortesia e la rettitudine. In ogni partita di shogi, questi valori sono in gioco. Ogni mossa deve essere ponderata non solo per la sua efficacia strategica, ma anche per il suo significato etico. L’elemento unico della “riutilizzazione” dei pezzi avversari simboleggia la flessibilità e l’adattabilità del samurai, oltre alla sua capacità di vedere valore e potenziale in ogni situazione, anche nelle avversità.

Il Go: Meditazione in Movimento

Il go, con le sue pietre nere e bianche che combattono per il territorio, è una manifestazione del buddismo Zen. A differenza di altri giochi, dove l’obiettivo può essere la totale dominazione dell’avversario, nel go c’è un riconoscimento che sia il nero che il bianco hanno un posto sulla scacchiera, riflettendo il concetto zen dell’interdipendenza. Ogni mossa nel go richiede profonda consapevolezza e presenza, simile alla pratica della meditazione Zen. Inoltre, il go insegna l’importanza della visione d’insieme, di vedere la scacchiera come un tutto piuttosto che focalizzarsi eccessivamente su singoli scontri.

I giochi come Specchi della Filosofia

Xiangqi, go e shogi sono molto più che semplici giochi. Sono riflessioni viventi delle profonde tradizioni filosofiche dell’Estremo Oriente. Ogni gioco porta con sé secoli di pensiero, riflessione e cultura, offrendo ai giocatori non solo un’esperienza ludica, ma anche un’opportunità di introspezione e apprendimento. Attraverso questi giochi, possiamo toccare, anche se solo per un momento, le antiche filosofie che hanno plasmato intere civiltà.

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Lo Shogi e il Management

Nel cuore della tradizione giapponese, lo shogi, o “gioco dei generali”, è ben più di un semplice gioco. Rappresenta una fusione di strategia, tattica e introspezione filosofica. Queste competenze, affinate sulla scacchiera, possono essere traslate nel contesto della gestione aziendale, offrendo lezioni preziose per i leader di oggi.

  1. Auto-consapevolezza e Riflessione: Yasuharu Ōyama, uno dei più grandi maestri dello shogi, ha spesso sottolineato l’importanza della riflessione profonda e dell’auto-consapevolezza. Egli credeva fermamente che una profonda comprensione di sé stessi potesse trasformare una mossa apparentemente semplice in una strategia vincente. Allo stesso modo, nel contesto aziendale, comprendere profondamente le proprie inclinazioni e i propri pregiudizi può essere la chiave per prendere decisioni informate.
  2. Imparare dall’Errore: In ogni partita di shogi, come nella gestione aziendale, gli errori sono inevitabili. Tuttavia, è la reazione a questi errori che definisce un vero maestro o un leader efficace. Sia nello shogi che nel business, gli errori offrono opportunità preziose per apprendere e crescere.
  3. Intuizione vs. Analisi: Yoshiharu Habu, celebre sia nello shogi che negli scacchi, ha esplorato l’equilibrio tra intuizione e analisi metodica. Nel frenetico mondo aziendale, le decisioni devono spesso essere prese rapidamente, e la capacità di bilanciare l’istinto con l’analisi razionale è fondamentale per il successo.
  4. Pazienza e Tempismo: La pazienza, come sottolineato da Ōyama, è una virtù fondamentale nello shogi. Attendere il momento giusto per fare una mossa, o per prendere una decisione aziendale, può fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta.

Il Giappone ha una lunga tradizione di integrare le lezioni apprese dai giochi tradizionali nella filosofia e nella pratica quotidiana. Lo shogi, con le sue sfaccettature strategiche e introspettive, offre un microcosmo di lezioni che possono essere applicate ben oltre la scacchiera, nel contesto aziendale e nella vita quotidiana.

Approfondimenti

Appuntamenti shogistici (Dicembre 2023)

Ricca settimana di appuntamenti AIS quella di Dicembre che prevede ben due incontri dal vivo dedicati allo shogi. Vediamo quali.


  • Padova, 1 dicembre. Ritrovo shogistico organizzato in collaborazione con il Circolo Shogi AIS Milano, dalle ore 19:00, presso il “Circolo Overlord”, Via Pontevigodarzere, 222, Padova.
  • Perugia, 3 dicembre. Ritrovo shogistico organizzato dallo Shogi Dojo Perugia (AIS), dalle ore 15:00 presso la Biblioteca Comunale “Gianni Rodari”, Via Settembrini 06070 San Mariano di Corciano (PG). (È anche previsto un pranzo presso un vicino ristorante giapponese: per info vedi sotto)

Entrambi gli appuntamenti sono liberi: chiunque abbia modo e voglia di partecipare sarà più che benvenuto.

Per maggiori informazioni chiedete in chat Telegram collegandovi al seguente indirizzo: https://t.me/shogiitalia

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