Dedichiamo questo articolo ad Alexander Randolph (1922-2004), profondo estimatore dello shogi nonché premiato designer di grandi classici come “Inkognito” e “Richochet robots”.


Il 4 maggio ricorre il centenario della nascita di Alex Randolph. Per chi non sa chi sia Alex Randolph, possiamo dire che è uno dei più rinomati autori di giochi da tavolo. A dirla tutta, è considerato il primo autore professionale ed indipendente di giochi, quindi colui che in un certo senso ha ideato anche questa professione. Pubblicò il primo gioco nel 1962, Pan Kai, e l’ultimo nel 2004, uscito postumo, Number One. In oltre 40 anni di carriera pubblicò oltre un centinaio di giochi diversi, alcuni dei quali superano di gran lunga il milione di copie vendute. (a)

Nel 1965 Alex e sua moglie Gertrude vivevano a Roma. Lui si occupava di letteratura con contatti con il mondo del cinema e ovviamente di giochi. Lei, fra gli altri suoi interessi, frequentava un corso di lingua giapponese presso l’Istituto Giapponese di Cultura (sorto nel 1962). Un giorno in uno degli esercizi di lettura veniva descritta una scena in cui due samurai stavano passando il tempo giocando a Shogi! Incuriosita si fece spiegare le regole del gioco. Tornata a casa descrisse lo Shogi ad Alex, si costruirono un set, lo provarono tra loro, cercando poi di apprenderlo meglio presso l’Istituto.

Il set di pezzi artigianali realizzato da Gertrude (Roma 1965)

Nel 1966 i Randolph si trasferirono in Giappone e lì vissero per ben 6 anni. Alex cominciò fin da subito a frequentare i circoli (dojo) di Shogi, mentre la moglie si dedicò con passione all’Aikido! Arti marziali, di due tipi differenti ma complementari!

I circoli di Shogi (e di Go) erano allora molto diffusi. Alex raccontava che si poteva trovarne uno in tutte le stazioni principali della metropolitana o delle ferrovie. Quando si accede ad un circolo è uso che il tenutario procuri un avversario adeguato, fra i presenti, al nuovo venuto. La presenza di uno straniero suscitava curiosità, ma anche timore, e Alex ricordava sempre le difficoltà iniziali presso un nuovo circolo. La frequentazione del mondo dello Shogi lo portò a conoscere e frequentare giocatori professionisti. Ricordava in particolare Tamaru Noburu, Yamada Michiyoshi e Yonenaga Kunio.

Tamaru Noburu (田丸昇) al tempo in cui Alex viveva in Giappone (1966-1972) era un apprendista pro, ed ebbe un ruolo importante nell’apprendimento del gioco da parte di Alex. Fecero un amichevole accordo: lezioni di Shogi in cambio di lezioni d’inglese. E come esercizio d’inglese Tamaru tradusse per Alex alcuni manualetti di Shogi.

Tamaru Noboru 4dan (1972)
Libretti di Shogi tradotti da Tamaru per Alex (1968/69)

Yamada Michiyoshi (山田道美) era uno dei più forti giocatori professionisti, reduce da 2 vittorie del titolo Kisei (1967). Purtroppo mancò precocemente di malattia nel 1970. Nel numero di settembre 1969 della rivista Shogi Sekai venne pubblicato un suo articolo che commentava una partita fra giocatori amatoriali, entrambi 1 dan. Uno era Alex.

Ōtaka Shinzaburō 1dan-ama (大高 信三郎), Yamada Michiyoshi 8dan, Tamaru Noboru (appr. pro), Randolph Alex 1dan-ama (Shogi Sekai n°9/1969)

Yonenaga Kunio (米長邦雄). In quegli anni, Yonenaga era un giovane pro molto promettente che nel proseguo della sua brillante carriera vinse parecchi titoli alimentando una particolarità rivalità, fra gli anni ‘70/’90, con un altro grande dello Shogi moderno, Nakahara Makoto, XVI Eisei Meijin. Yonenaga Kunio, Eisei Kisei, fu anche Presidente della Nihon Shogi Renmei fino alla sua morte avvenuta nel 2012. 

Yonenaga Kunio 6dan. Nello sfondo Alex gioca con Tamaru (1969)

Nel 1972 i Randolph lasciarono il Giappone e si stabilirono a Venezia. I contatti fra Alex e lo Shogi divennero sporadici, ma trovava sempre il modo di tenersi informato. Per qualche anno mantenne un abbonamento costoso alla rivista Shogi Sekai, importata in qualche numero a Londra. Ma più che altro era preso dai giochi che ideava e che pubblicava per le più prestigiose case editrici. Riuscì a pubblicare anche una sua interpretazione di Scacchi e Shogi. La 3M (USA) pubblicò nel 1972 Neo-Chess, ripubblicato poi dalla Selecta (D, 1975) e dalla Abacus (D, 1993) con il titolo di Mad Mate.

Neo-Chess (3M, 1972)
Mad Mate (Abacus, 1997)

Nel 1999 si tenne a Cagli il Festival Italiano dei Giochi con in programma una mostra di giochi e prototipi di Alex. Decisamente un’occasione imperdibile, sia per visitare la mostra e forse per poterlo conoscere di persona e chissà poter giocare a Shogi!

Festival Italiano dei Giochi (Cagli 1999)

Certo un bel cambiamento passare dalle frequentazioni di professionisti in Giappone al sottoscritto, ma dalla vita si prende quello che ci offre e per quanto mi riguarda questo è stato sicuramente il meglio. Fino a quando fu possibile.

(a) “Alex Randolph. Artista e autore di giochi” di Cosimo Cardellicchio, Unicopli 2022