Indubbiamente la regola del paracadutaggio (in inglese “drop”) nello Shogi è una delle principali caratteristiche che lo rendono estremamente interessante.

Probabilmente ancora di più per chi si avvicina al gioco avendo già conoscenza degli Scacchi o dello Xiangqi. Perché la regola del paracadutaggio rende possibile uno dei desideri più reconditi che ogni scacchista ha avuto: quanto sarebbe stato bello poter posizionare un pezzo in una qualsiasi casa a propria scelta! Magari dando matto! Sognare di poter ottenere una posizione, come ha ben espresso il Maestro Internazionale Jeremy Silman, famoso istruttore e divulgatore, è un ottimo esercizio per riuscire a raggiungere posizioni favorevoli. I giochi di matrice scacchistica non sono solo calcolo, dati i nostri limiti umani: possiamo utilizzare altre tecniche, come l’immaginazione: vedere ciò che potrebbe essere e cercare di raggiungerlo.

Mossa al Bianco: non sarebbe magnifico poter paracadutare un Cavallo in g6 dando matto? Ci può aiutare immaginare che un Cavallo possa essere lì?

Nello Shogi esiste la regola che un pezzo avversario mangiato diventa di proprietà del giocatore che l’ha catturato e, nel proprio turno, egli può decidere, anziché di muovere, di posizionare uno dei pezzi da lui catturati in una qualsiasi casa. Esistono delle regole:

-Se il pezzo catturato è promosso esso ritorna ad essere il pezzo originale (non promosso).

-Un pezzo non può essere paracadutato in una casella da cui è impossibile promuovere (cioè: un pedone o una lancia non possono essere paracadutati nell’ultima fila, poiché non potrebbero muoversi per promuovere e per la medesima ragione un cavallo non può essere paracadutato nelle ultime due righe).

-Un pedone non può essere paracadutato andando a dare scacco matto direttamente.

-Un pedone non può essere paracadutato in una colonna dove è già presente un pedone del giocatore. Ciò viene chiamato Nifu (esperienza tristemente nota a tutti coloro che hanno giocato su 81dojo, poiché a tutti è capitato almeno una volta di commettere Nifu e di vedersi assegnare la sconfitta di punto in bianco per mossa irregolare).

-Solitamente, sia in partita che negli tsume, i paracadutaggi di frapposizione inutili per difendere il Re dallo scacco matto sono da considerarsi logicamente superflui.

Una situazione simile a quella proposta per gli Scacchi. La mossa è al Sente (il giocatore in basso).

Tra tutte le case legali in cui può essere paracadutato il Cavallo 23 dà matto.

Questa caratteristica crea una differenza sostanziale con gli Scacchi (il medesimo ragionamento potrebbe essere fatto con altri giochi scacchistici, come lo Xianqgi e il Makruk: porto l’esempio degli Scacchi per la loro maggior diffusione in Italia ed Occidente): mentre in questi si parte da una situazione di pieno e si va tendenzialmente verso una situazione di vuoto sulla scacchiera, poiché un pezzo mangiato è irrimediabilmente eliminato dal gioco, nello Shogi si può mantenere una sorta di equilibrio. Un equilibrio preoccupante, poiché i pezzi che ora sono in mano dove potranno finire? Sulla scacchiera si vedono i pezzi avversari, si può capire dove c’è una zona di lotta; sullo shogiban qualsiasi area può diventare terreno di lotta improvvisamente.

Torniamo agli Scacchi: il Bianco può fare qualcosa? Soluzione alla fine dell’articolo.

Inoltre alcune tecniche negli Scacchi a volte sono decisive, come rompere una posizione mangiando un pezzo, cercando di sfondare, mentre negli Shogi può essere fatto solo con un’attenzione maggiore, onde evitare di trovarsi a sbattere contro un muro di gomma, dato che l’avversario può ripristinare la situazione. Ciò è molto comune con i pedoni: si avanza il proprio pedone di fronte a quello avversario difendendolo, l’avversario mangia, noi mangiamo e il nostro pedone catturato viene paracadutato nella casella che avevamo minacciato, scacciando il pezzo con cui difendevamo l’avanzata del nostro: tutto da rifare.

Ovviamente esistono delle tecniche per demolire le posizioni, tuttavia può risultare abbastanza ostico comprenderle se non cambiamo modo di pensare, accettando la diversità dello Shogi.

Un’altra insidia del paracadutaggio sono tutti gli attacchi nel cuore delle nostre linee, potenzialmente in ogni punto libero anche del nostro castello. Attenzione: ciò significa che si può subire matto attraverso una serie di paracadutaggi in successione.

Per questo motivo soprattutto le prime tre linee, dove è possibile anche ottenere la promozioni, devono essere ben salvaguardate fino a che ciò è possibile: poiché a meno di una partita estremamente posizionale prima o poi lo sbilanciarsi del nostro esercito e di quello dell’avversario consentirà la presenza di grandi spazi che difficilmente potranno essere controllati. Diventano quindi ancora più pericolose le possibilità di forchette ed infilate, specialmente con i pezzi maggiori in mano.

Tatticismo: quale pezzo paracadutare e dove per trarre il massimo profitto?

Paracadutare è una possibilità fondamentale, di cui bisogna tener conto sia nell’uso che se ne si può fare sia in ciò che si può subire.

Soluzione: Ce7! Minacciando la Donna il Bianco costringe il Nero a scegliere tra andare in netto svantaggio di materiale o perdere la partita con il successivo CG6#: un lacaniano “o la borsa o la vita”.